
Autore: Andrea Vitali
Altre opere: Zia Antonia sapeva di menta, Olive comprese, La figlia del podestà, Almeno il cappello, Galeotto fu il collier, Regalo di nozze
Casa editrice: Garzanti
Prima pubblicazione: ottobre 2013
Numero di pagine: 151
Genere: narrativa
Prezzo: € 6,99 kindle, € 9,50 copertina flessibile (acquista qui)
Trama: In luglio a Bellano fa un caldo della malora. L’aria è densa di umidità e il cielo una cappa di afa. Eppure l’acqua che scorre rombando tra le rocce dell’Orrido è capace di tagliare in due il respiro, perché è fredda gelata, certo, ma anche perché nelle viscere della roccia il fiume cattura da sempre i segreti, le passioni, gli imbrogli, le bugie e le verità che poi vorrebbe correre a disperdere nel lago, sempre che qualcuno non ne trovi prima gli indizi. Come una carta d’identità finita nell’acqua chissà come e chissà perché. Brutta faccenda. Questione da sbrigare negli uffici del comune o c’è sotto qualcosa che compete invece ai carabinieri? A sbrogliare la matassa ci pensa Oscar, operaio generico, capace di fare tutto ma niente di preciso, che da sei mesi è in cassa integrazione e snocciola le giornate sul divano con addosso le scarpe da lavoro. In quel luglio del 1970, offuscato dal caldo e dalle ombre tetre della crisi economica, armato della sua curiosità ottusa Oscar fa luce sui movimenti un po’ sospetti di Ilde, la giovane moglie dal caratterino per niente facile, che forse sta solo cercando il modo di tirare la fine del mese come può. Vitali torna ai fatidici anni Settanta, alle ristrettezze che seguono il boom economico, alle fatiche di far quadrare il bilancio di casa, all’irridente spavalderia di chi ce l’ha fatta e crede di aver domato il mondo e l’avvenire. E ci regala un’altra pagina del suo interminabile romanzo lacustre specchio di vite semplici e reali.
Personaggi: Raffaele, Ilde Ratti, Oscar Maltolti, “giometra” Berghetti, Teodora
Ambientazione: Bellano – anni Settanta
Stile autore: contemporaneo
Il mio modesto parere: La scrittura di Vitali è sempre piacevole, leggere i suoi romanzi è come fare un tuffo negli anni Settanta.
Come Paolo Sorrentino nei suoi film, Andrea Vitali racconta l’Italia e gli italiani: scorci di vita di borghi, in cui tutti si conoscono e in cui tutti sanno tutto di tutti.
L’animo umano con le sue imperfezioni è il protagonista indiscusso delle opere di Vitali.
Devo ammettere, però, che “Zia Antonia sapeva di menta” mi è piaciuto nettamente di più.
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